ALBA ADRIATICA – La crisi c’è e si sente, ma non sembra preoccupare il comune di Alba Adriatica. Il piccolo centro teramano, pur essendo virtuoso ed in regola con i conti, è debitore verso alcune imprese. Così, per saldare i propri debiti, il sindaco viola la legge ed ordina agli uffici di “forzare” i bilanci sforando il Patto di Stabilità. I soldi ci sono e pure tanti ma la Legge ne vieta l’uso per mantenere gli equilibri contabili.
La coraggiosa direttiva del primo cittadino, Franchino Giovannelli, rappresenta quasi un unicum nel panorama nazionale. A Giovannelli preoccupano la crisi dell’economia, la morosità “legale” degli enti verso le imprese private, i tanti suicidi di imprenditori ed operai per i ritardi nei pagamenti delle prestazioni non saldate dal settore pubblico. Per questo ha ordinato agli uffici finanziari di pagare i creditori. Piu’ di mezzo milione di euro che l’ente ha in cassa e che non potrebbe utilizzare per Patto di stabilita’, andranno a saldare i debiti con le imprese.
“Da un lato la Legge di stabilita’ ci pone il vincolo di spesa e di liquidazione, dall’altro la Corte dei Conti ci dice che dobbiamo pagare le obbligazioni contrattuali entro 30/60 giorni. Abbiamo scelto di essere di sostegno a lavoratori e aziende pagando il dovuto: per lo piu’ si tratta di soldi che il Comune ha in cassa e che derivano dai mutui. Ci preme venire incontro alle esigenze sociali – precisa Giovannelli – raccogliere il grido di dolore delle imprese e dei lavoratori, evitare che la disperazione si trasformi in suicidio”.