
PESCARA – Errori arbitrali e ingenuità dei singoli hanno condizionato una partita che tutto sommata si è rivelata equilibrata. Eppure squadra viva, in partita sino alla fine ma con gli arcinoti limiti negli ultimi 16 metri. L’attacco è povero. Non un problema da poco. Odgaard si è sbattuto, ha fatto quel che ha potuto. Giannetti, Ceter e Galano, entrato nel finale, non sono al 100%. Una sola conclusione, peraltro centrale, a 6′ dal termine.
Le distanze dai play out sono rimaste inalterate. Sempre 4 i punti di ritardo dal Cosenza sconfitto in casa dal Frosinone. Crederci è un obbligo. Certo che se fossero arrivati i tre punti. In ogni caso allo stato attuale i biancazzurri non possono fare altro. Questo non significa erigere barricate o fare catenaccio, ma interpretare le gare in modo intelligente. Di fronte c’era la Spal, squadra in ritardo, rispetto alle previsioni, ma di spessore e grande qualità specie a centrocampo.
Purtroppo, però, arriva l’errore a difesa schierata. A sbagliare è Busellato ma il rigore, trasformato dall’ex Valoti, è un abbaglio dell’arbitro. Mora, sfuggito a Busellato, cerca il contatto con Scognamiglio che resta fermo. Ma per l’arbitro è rigore.
Poi allo scadere del primo tempo, ci mette molto di suo anche Drudi. Niente buon senso da parte del pessimo La Penna, ma quando sei già ammonito e ti giochi la vita devi evitare di cadere nel tranello della provocazione. Sconfitta, insomma, figlia di episodi, di errori e di una direzione arbitrale a dir poco infelice. Non ha affatto convinto il metro adottato dal fischietto capitolino nella gestione dei cartellini. Tutt’altro che equanime.
Ma la squadra corre, lotta, è senza dubbio viva. Ha soprattutto un’identità. Non c’è motivo di cambiare sistema di gioco. La difesa a 4, ieri scaturita dagli eventi, richiederebbe del tempo che comincia a scarseggiare.
Avanti, insomma, con la linea a 3 ma con due punte ed altrettanti esterni, sperando che gli attaccanti crescano di condizione, bisognerà probabilmente rischiare qualcosa, in termini di qualità, specie a metà campo. Per essere pericolosi, servirà anche qualche soluzione su palla inattiva. Già a cominciare da sabato sul campo del Pordenone. Fischio d’inizio alle 14.