PESCARA – Il Brescia ferma la serie positiva del Pescara. Nello stesso tempo, dopo cinque turni di astinenza, le rondinelle ritrovano la vittoria con il tris di Corvia (2-3) e abbandonano l’ultimo posto. Si spezza la serie utile di Baroni, che da sette turni andava a punti e che lascia il campo tra i fischi e le contestazioni dei suoi tifosi. Il Delfino esce dalla griglia play off e la cosa non va giù.
Per un tempo intero, Calori non trova il modo di tamponare lo strapotere di Politano e Zampano, con il sostegno di Memushaj e delle punte, che si abbassano per partecipare alla manovra. Dopo aver incassato il primo colpo da Memushaj, il Brescia risponde subito con Coly che scappa a Zampano e serve Corvia sul secondo palo. Dopo la paura del 12’ sulla solita palla inattiva (angolo di Sodinha, stacco di Corvia: miracolo di Fiorillo), il Brescia si fa schiacciare. E una partita che regala due gol nei primi sei minuti non può certo spegnersi dopo un quarto d’ora. Proprio al 15’, il Pescara ravviva la serata: solita fuga sulla destra di Zampano e Politano, cross del terzino al centro per Sansovini che svirgola, ma regala involontariamente a Bjarnason la palla del nuovo vantaggio. I centrali pescaresi alzano troppo la linea e causano attacchi di panico sulla panchina di Baroni. Invece Zuparic e Salamon a volte staccano la spina: al 22’ ad esempio fanno infilare Sestu centralmente, ma il trequartista li grazia calciando fuori. La partita la fa sempre il Pescara, che costruisce ma non concretizza il possesso nella metà campo avversaria. E rischia anche di subire il pari al 43’: Sestu inventa, Sodinha non imprime forza al pallone a due metri dalla porta.
Nel secondo tempo, dopo appena tre minuti, Budel al volo col sinistro manca il pari di un millimetro. Calori cambia modulo, Scaglia e Sestu larghissimi e Sodinha rifinitore, e trova il pari meritato al 6’, ancora con Corvia in gran serata, su angolo di Sestu. Trovato il gol della speranza, il Brescia chiude i varchi, meglio dire le voragini, viste nel primo tempo e costringe il Pescara ad un fraseggio stressante e senza sbocchi. La palla del terzo sorpasso capita prima a Salamon, Arcari è strepitoso, poi a Sansovini, che riesce a segnare, ma da posizione irregolare. Ed ecco la legge più antica del calcio tornare in auge: Sestu ha le ali ai piedi, guarda al centro dove c’è una sola certezza: Corvia. Stop e palla sotto la traversa.
Il tabellino: Pescara – Brescia 2-3
PESCARA: (4-4-2): Fiorillo, Zampano, Salamon, Zuparic, Rossi, Politano (Gessa 33’st), Memushaj, Brugman (Caprari 35’st), Bjarnason, Melchiorri, Sansovini (Pasquato 23’st). A disp: Aresti, Pucino, Fornasier, Caprari, Abecasis, Pettinari, Gessa, Selasi, Pasquato. All: Baroni
BRESCIA: (3-5-1-1): Arcari, Caracciolo, Di Cesare, Coly (Tonucci 20’st), Zambelli, Sestu (Lancini 43’st), Budel, H’Maidat, Scaglia, Sodinha (Bentivoglio 31’st), Corvia. A disp: Andrenacci, Lancini, Tonucci, Da Silva, Bruno, Bertoli, Valotti, Bentivoglio, Boniotti. All: Calori
Arbitro: Chiffi Daniele di Padova (Paiusco di Vicenza; Petangelo di Nocera Inferiore; Nasca di Bari)
Reti: Memushaj 4’pt, Corvia 6’pt, 6’st, 27’st, Bjarnason 16’pt
Ammoniti: Rossi, Brugman, Caracciolo, Corvia
Espulsi: Tonucci