PESCARA – Un presidio per chiedere alla Regione Abruzzo e al Governo l’apertura dello stato di crisi nel settore petrolio ed energia. Questa mattina diverse centinaia di persona hanno dato vita a Pescara, in piazza della Rinascita, all’iniziativa di protesta.
In Abruzzo, sui circa tremila addetti del settore, a rischio i posti di duecento per i quali sono state aperte procedure di mobilità. Senza contare l’indotto. Davanti ai rappresentanti di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil i manifestanti hanno esposto cartelloni e foto per mostrare come le pessime condizioni delle acque, in Abruzzo, non siano legate all’estrazione di gas e petrolio.
Presenti molti dipendenti delle aziende colpite dalla crisi, causata principalmente dal crollo del prezzo del petrolio al barile: rischiano il licenziamento 101 dipendenti di BakerHughes, 48 di Halliburton e 37 di Weatherford.