PESCARA – Il Piano demaniale comunale approvato dalla Giunta e approdato in Commissione non mette tutti d’accordo. “Quello che ci piace di meno e’ che nella sua stesura l’Amministrazione ha fatto solo finta di aprire al dialogo con tutte le associazioni di categoria, finendo per accogliere solo isolate proposte che non miglioreranno l’offerta turistica e che espongono la categoria a polemiche di cui non si avvertiva il bisogno”. Lo affermano il vice presidente provinciale dei balneari di Fiba-Confesercenti Antonio La Torre ed il coordinatore Mario Troisi, dopo la riunione dell’associazione convocata alla vigilia dell’audizione nella Commissione Grandi Infrastrutture del Consiglio comunale di Pescara sul Piano demaniale comunale.
“Alla fine del 2015 siamo stati chiamati non solo dalla Giunta, ma anche dalla maggioranza di centrosinistra a presentare le osservazioni alla bozza di delibera – dicono La Torre e Troisi – ma senza alcuna comunicazione ne’ spiegazione, nessuna delle nostre osservazioni e’ stata accolta: ci chiediamo se siano state almeno lette. Le ‘novita” introdotte dalla proposta di Piano non affrontano le problematiche vere delle concessioni, che nella maggior parte dei casi sono gestite da piccole e medie aziende familiari alle quali il Piano riserva solo nuovi vincoli burocratici ed economici, limitazioni, ulteriori gravami”.
“Basti pensare – continuano – all’aumento di volumetria del 30%, del quale potranno beneficiare solo in pochi, mentre si impongo nuovi divieti a Pescara Sud dove, grazie ai richiami finali, a ridosso della Pineta Dannunziana si vietera’ la ricettivita’ e si prevede addirittura di smantellare la carreggiata. Ecco perche’ questa proposta di Piano demaniale va cambiata radicalmente, e siamo disponibili a dare un contributo ad una sola condizione – sottolineano La Torre e Troisi – che non si ripeta la sceneggiata di fine 2015: se a differenza di allora la maggioranza e’ disponibile a modifiche strutturali, parteciperemo ai lavori della Commissione. Se invece e’ stato gia’ tutto deciso, eviteremo di perdere ulteriormente tempo”.
Più o meno dello stesso avviso la Cna Balneatori Abruzzo: “Siamo sostanzialmente favorevoli al piano spiaggia di Pescara, a condizione che venga cancellata la norma che prevede incrementi di volumetria del 25% per alcune concessioni”. E’ quanto sosterra’ domani il responsabile Cristiano Tomei, nel corso della consultazione indetta dal presidente della commissione consiliare “Grandi infrastrutture e mobilita’ del Comune di Pescara, Francesco Pagnanelli.
A detta di Tomei, a ben guardare, la norma “sotto accusa” “e’ del tutto priva di ricadute positive per la stragrande maggioranza degli stabilimenti balneari cittadini. L’indicazione fin troppo precisa di alcuni requisiti – attivita’ che si snoda per l’intero arco dell’anno; disponibilita’ di almeno 4mila metri quadrati di arenile; presenza di almeno dieci dipendenti assunti per tutto l’anno – circoscrive di fatto la platea dei beneficiari dell’aumento di volumetria a un numero assai ristretto di concessionari”. Oltretutto, osserva ancora Tomei, “l’incomprensibile insistenza su questo punto, anche alla luce dell’allarme suscitato nell’opinione pubblica attraverso gli organi di informazione, rischia di far passare sotto silenzio o in secondo piano, aspetti pure importanti della nuova normativa – e attesi da anni dalla stragrande maggioranza degli operatori – relativi ad esempio all’introduzione di materiali eco-sostenibili nella realizzazione delle strutture e di nuovi servizi di qualita’ rivolti alla collettivita’”.
Per i balneatori della Cna, il piano spiaggia della piu’ importante citta’ abruzzese “avrebbe potuto rappresentare l’occasione, se affrontato assieme ai grandi problemi del nostro mare, come l’inquinamento dei fiumi e l’erosione delle spiagge, per ridare slancio alla nostra offerta turistica estiva. In questo senso, alcune recenti scelte della Regione, contenute nel Masterplan, muovono nella giusta direzione”.