CELANO – Filippo Piccone è stato sfiduciato. La prima voce della maggioranza a sfiduciare il sindac è stato Adelio Di Loreto, che ha auspicato l’arrivo di un commissario “in grado di risollevare le sorti del Comune di Celano”. Di fianco a lui i dissidenti Cesidio Piperni, Domenicantonio Rosati ed Elio Morgante. L’assemblea, a cui hanno partecipato 19 consiglieri, è andata avanti fino a tarda notte ed è stata affollata da circa un centinaio di persone arrivate ad assistere all’assise civica.
Come primo atto, il consiglio comunale ha votato all’unanimità l’accorpamento dei 9 punti, tutti propedeutici all’approvazione del bilancio 2014. All’ordine del giorno anche il piano triennale delle opere pubbliche, oltre all’aggiornamento del regolamento unico dei tributi comunali. E quindi l’approvazione delle tariffe di Imu, Tasi e Tari. Antonello Di Stefano (PD) ha invitato il sindaco a riflettere sulla crisi che sta attraversando la sua maggioranza, ponendo l’accento su come questa sia il risultato di una gestione inappropriata dell’amministrazione pubblica.
“Fate cadere un’amministrazione senza un vero motivo” ha replicato Piccone che poi, rivolgendosi a Di Loreto, lo ha invitato ad essere prudente nel considerare “un sindaco eletto alla pari di un commissario”. Esulta invece l’opposizione del Partito democratico, e il capogruppo Antonello Di Stefano in un lungo intervento ha accusato l’oramai ex-sindaco “di aver convocato in anno solo due consigli, e di voler far pagare le tasse comunali anche ai meno abbienti e a chi vive in case servite da strade non asfaltate e prive di illuminazione pubblica”.
Nel corso della seduta sono intervenuti alche i carabinieri per indurre alla calma alcuni dei tanti cittadini presenti che disturbavano lo svolgimento dei lavori. A Celano tornerà dunque il commissario, che sarà nominato dal prefetto dell’Aquila, Francesco Alecci, e si tornerà al voto in primavera.