L’AQUILA – Non è tra le più brillanti l’Abruzzo nella classifica in cui , su 110 province analizzate, quella con la migliore qualità della vita. Aosta è la città italiana in cui si vive meglio, seguita da Milano secondo l’edizione 2016 dell’indagine del quotidiano economico “ Il Sole 24 Ore”, pubblicata sull’edizione di oggi.
L’Aquila è posizionata al 60° posto, Chieti al 64°, Teramo al 76° e Pescara all’81°. Fanalino di coda è Vibo Valentia. La tradizionale indagine sulla “Qualità della vita” è giunta alla 27° edizione e ogni anno mette a confronto la vivibilità nelle province italiane su un’ampia serie di indicatori aggiornati al 2015 e al 2016. Sono sei i settori d’indagine: affari, lavoro e innovazione; reddito, risparmi e consumi; ambiente, servizi e welfare; demografia, famiglia, integrazione; giustizia, sicurezza, reati; cultura, tempo libero e partecipazione.
Dopo Aosta, al secondo ed al terzo posto si confermano Milano e Trento, mentre balza in avanti Belluno che dalla 17° posizione del 2015 sale in quarta posizione. All’ultimo posto ancora una realtà del Mezzogiorno, Vibo Valentia. Roma si posiziona al 13° posto, spinta dal valore del patrimonio immobiliare e dai flussi turistici legati al Giubileo. La provincia della Capitale recupera così 3 posizioni rispetto allo scorso anno. Il check della vivibilità sul territorio ha posto attenzione alle esigenze e ai problemi più attuali della collettività come il valore della casa, il lavoro per i giovani, la capacità di innovazione, l’integrazione degli stranieri, l’offerta di welfare, la partecipazione civile.
Il quotidiano economico fotografa “il divario permanente tra Nord e Sud, quello tra le province di maggiori dimensioni frenate dai nodi sicurezza e ambiente nel loro slancio in avanti, e spiccano le realtà medie o piccole, spesso beneficiate dall’autonomia ,in evidenza come modelli di vivibilità. Così ecco Aosta che per la terza volta in 27 anni di indagine (le precedenti nel 1993 e nel 2008) si qualifica come la “migliore”, forte soprattutto delle performance nei capitoli relativi all’economia, alla demografia e all’ordine pubblico.
Tris, negativo, anche per Vibo Valentia (ultima già nel 1997 e nel 2005). Al penultimo posto Reggio Calabria (ultima nell’edizione del 2015). Nella classifica delle ultime cinque province spicca Crotone, che perde ben 17 posizioni rispetto all’edizione dello scorso anno e si posiziona al 106° posto.