I laureati vivono piu’ a lungo e il titolo di studio incide sulla speranza di vita, soprattutto per gli uomini. Lo segnala il rapporto annuale dell’Istat. A 25 anni di eta’, quelli con basso titolo di studio (al massimo la licenza media) hanno uno svantaggio nella speranza di vita di 3,8 anni rispetto ai laureati, mentre la differenza e’ di 2,0 anni tra le donne. Ancora piu’ netta la distanza tra laureati e persone che hanno conseguito al massimo la licenza elementare: 5,2 anni per gli uomini e 2,7 per le donne.
L’effetto del titolo di studio si mantiene rilevante anche tra gli anziani (over 65), con un vantaggio per uomini e donne con titolo di studio elevato rispettivamente di 2,0 e 1,2 anni di vita. Le diseguaglianze piu’ pronunciate nella speranza di vita a 25 anni si osservano nei paesi dell’Europa orientale, dove il divario tra titolo di studio alto e titolo basso supera gli undici anni di vita tra gli uomini, con un picco di 15,1 anni in Estonia.
La graduatoria dei paesi Ocse per cui e’ disponibile l’analisi rimane sostanzialmente invariata a 65 anni, con distanze piu’ contenute che comunque, tra gli uomini, superano i sei anni nella Repubblica Ceca, in Cile e Ungheria. L’Italia si colloca tra i paesi piu’ “virtuosi”, le differenze per titolo di studio sono decisamente contenute, almeno in termini comparativi.