PESCARA – Ancora un successo esterno, il quinto e ottavo risultato utile. 26 punti in 11 partite, è la migliore media biancazzurra degli ultimi 50 campionati. Personalità, sostanza, tenuta mentale. Il Pescara è una squadra. Lo ha confermato anche sull’infido campo di Castellammare di Stabia. Non l’approccio auspicato ma reazione significativa. Atteggiamento molle al cospetto di un avversario aggressivo che, da subito, ha alzato il ritmo, giocato con intensità e sbloccato il punteggio con Maselli.
Dopo i primi complicati 15′, il Pescara ha riordinato le idee. Ha usato la testa, cosa che fa sempre la differenza a prescindere dagli aspetti tecnico-tattici, comunque rilevanti. Approfittare cinicamente delle deficienze altrui, una specialità della casa. Il pareggio di Lescano lo ha dimostrato in modo eloquente. Campani colpevolmente scoperti sulla fascia sinistra, situazione di gioco sfruttata dal Pescara con lucidità, concretezza e tecnica.
Senza dubbio meglio il secondo tempo, in particolare la fase centrale. I biancazzurri non si sono accontentati e su un recupero palla a metacampo hanno costruito la rete della vittoria firmata da Cuppone. Se quella del “Menti” era una prova di maturità, il Pescara l’ha superata a pieni voti. Ormai è sin troppo chiaro: l’undici di Colombo sa quel che vuole e fa quel che sa senza troppi inutili svolazzi. È un tratto distintivo. Squadra organizzata e coraggiosa. In trasferta, quinta vittoria in 6 gare. Ottavo risultato utile. 21 gol fatti e 7 subiti, in assoluto il primo incassato su azione.