PESCARA – Era arrivata in ospedale con la febbre, ma con il passare delle ore i sintomi sono comparsi, ed è scattata immediatamente la terapia e la profilassi prevista nei casi di meningite contagiosa. La piccola, di soli sei mesi, si è gradualmente ripresa anche se resta in prognosi riservata, in Pediatria a Pescara.
È il secondo allarme-meningite scattato in provincia nel giro di pochi giorni, dopo quello di mercoledì a Manoppello, dove un piccolo alunno della scuola dell’infanzia di Riparcobaria è finito all’ospedale di Chieti ed è stato sottoposto a tutti gli accertamenti, con tanto di profilassi per chi ha avuto contatti con lui. I sintomi nella meningite sono comparsi solo nel pomeriggio successivo al ricovero, e la conferma che si trattasse di meningite da meningococco è arrivata quando la terapia antibiotica aveva già prodotto i suoi effetti positivi sulla bimba che ha reagito «abbastanza rapidamente», secondo il primario Giuliano Lombardi.
Vista la forma contagiosa per tutti coloro «che hanno avuto contatti diretti e persistenti con la bimba», è stato attivato immediatamente l’iter per avviare la profilassi antibiotica che va eseguita, spiega Lombardi, entro 72 ore dal contatto, ed è stato attivato il Servizio Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica della Asl, diretto da Carla Granchelli, che nei giorni scorsi insieme alla Asl di Chieti, ha gestito anche il caso del bimbo di Manoppello. La Asl invita a evitare facili ed inutili allarmismi, essendo state adottate tutte le misure previste per la gestione di questi casi.