
PESCARA – Poteva essere l’aggancio al terzo posto. Invece il Delfino si ritrova al quinto. All’Adriatico il Pontedera pareggia nel finale (1-1) senza rubare nulla. Dopo il gioiello di Clemenza, biancazzurri incapaci di creare i presupposti per chiuderla.
Soprattutto nell’ultima mezz’ora il Pescara smette di giocare e incoraggia i toscani che prendono gradualmente campo e puniscono l’undici di Auteri a 3′ dall’epilogo. Nella circostanza una sciagurata gestione della palla. Quindi la punizione da cui nasce il pareggio, con altri errori: la linea scappa male, retroguardia troppo schiacciata, sponda di Bakayoko e prodezza di Mutton subentrato a Magnaghi.
Il Pontedera si è difeso con ordine senza erigere barricate, soprattutto senza rinunciare ad offendere. Non ha rubato nulla l’undici ospite, certo con le sue armi, quelle che gli hanno consentito di conquistare, tra andata e ritorno, 4 punti su 6. Contro i biancazzurri, hanno fatto meglio solo Modena e Reggiana la cui cilindrata, però, è decisamente diversa. E stiamo parlando di una squadra di metà classifica, per inciso in chiara flessione con 2 punti nelle ultime 5 gare giocate. Le caratteristiche del Pontedera erano e sono ben note. Del resto all’andata in terra toscana, il Delfino ha toccato il punto più basso.
Quella di ieri era una gara da vincere. Il Pescara non ci è riuscito. Si tratta del settimo pareggio all’Adriatico. Tanti i punti persi contro formazioni abbordabili: Viterbese, Vis Pesaro, Teramo, Lucchese, Carrarese e, appunto, Pontedera. In trasferta, soprattutto la pessima prova di Fermo contro una squadra ridotta in 10 per l’intero secondo tempo.
Resta però ancora la concreta possibilità di darle un senso centrando almeno il terzo posto. Domenica prossima, impegno sul campo della Lucchese, senza Pontisso causa squalifica. Al “Porta Elisa” le big non hanno avuto vita facile: i toscani, infatti, hanno battuto Reggiana e Entella, pareggiato con Modena e Ancona, e perso solo col Cesena ma nella giornata inaugurale. Fischio d’inizio alle ore 14.30,