PESCARA – L’australiano Adam Hansen ha vinto la tappa tutta in terra abruzzese. Il beniamino di casa, Danilo Di Luca, è arrivato terzo. Secondo a 1’07 Battaglin, che vince sotto una pioggia battente la volata per il secondo posto proprio davanti al corridore abruzzese. A seguire, Hesjedal, Evans, Sanchez, Scarponi e soprattutto Nibali. Bradley Wiggins, caduto nel finale, arriva a 2’35”, perdendo 1’27” dai big.
La pioggia e le asperità della tappa hanno stravolto la classifica generale: Luca Paolini cede la maglia rosa allo spagnolo della Movistar Intxausti, che ora ha 5″ su Nibali, 8″ su Hesjedal, 10″ su Giampaolo Caruso, 13″ su Santambrogio, 16″ su Evans, e 1’32” Wiggins.
Alla partenza da Marina di San Salvo, molti temevano una tappa tranello, insidiosa per gli uomini di classifica. All’arrivo di Pescara, 177 chilometri dopo, questa sensazione è confermata dai fatti. Dopo la fuga di giornata (animata tra gli altri, anche da Emanuele Sella) arriva l’attacco di Danilo Di Luca, l’uomo più atteso perché padrone di casa. Ai -19 km, sulla salita di Santa Maria de Criptis, l’abruzzese allunga e raggiunge Taborre, piazzato dalla Fantini come punto di riferimento per il capitano di giornata. In testa alla corsa resta solo Hansen, l’uomo di ferro della Lotto-Belisol,32 anni domani, uno capace di chiudere nella stessa stagione Giro, Tour e Vuelta.
La corsa esplode. Dietro Di Luca si muovono anche Scarponi, Nibali e Gesink, mentre Wiggins resta in coda stringendo i denti e finendo, progressivamente, per staccarsi. Prima dell’ultimo strappo, quello di San Silvestro, Nibali mette sul piatto le sue doti di discesista e con coraggio, con la strada viscida, si porta all’attacco quando mancano 8,5 chilometri al traguardo. Lo Squalo rischia, anche troppo, e scivola poco dopo il cartello dei -8, rialzandosi immediatamente. Ruzzola a terra anche Wiggins, in una curva a destra. Con conseguenze ben più serie, almeno dal punto di vista del morale perché da quel momento il leader del Team Sky avanzerà a marce ridotte, dolorante e impaurito. Un brutto colpo per l’inglese che in ogni caso ha subito a disposizione il terreno ideale per recuperare lungo le strade della crono di 54,8 km verso Saltara. Ammesso che la caduta non abbia fatto danni sul fisico, oltre che sul morale, del vincitore dell’ultimo Tour de France.
Alla fine, cadute a parte, tutto è andato bene. Pescara ha risposto alla grande alla carovana rosa. Nonostante la pioggia.