SULMONA – Un buco nell’acqua. In pratica è questo il risultato dell’interrogatorio a carico del 73enne di Pratola: l’uomo è stato scagionato. Per lui non sono emersi ulteriori elementi. Il piromane della Valle Peligna, in sostanza, non ha ancora né un nome tantomeno un volto.
A seguito della perquisizione domiciliare effettuata dai carabinieri forestali e dalla Guardia di Finanza Situazione che ha spinto comunque gli investigatori a sequestrare tutto il materiale sospetto trovato nel bagagliaio dell’auto dell’uomo, sono state trovate: candele, carta, diluente, colla bostik, tutti elementi che a giudizio di carabinieri forestali e fiamme gialle possono costituire elementi per la preparazione di inneschi.
Tuttavia gli indizi raccolti a carico del pensionato non sono stati sufficienti, (soprattutto per l’assenza di flagranza di reato, perché l’uomo non è stato sorpreso ad accendere il fuoco ma trasportava solo questo materiale) a prendere provvedimenti restrittivi nei suoi confronti. Tant’è che dopo questi ulteriori approfondimenti l’uomo non è stato ritenuto passibile né di denunce né tantomeno di decisioni più pesanti.
Nel tardo pomeriggio infatti l’anziano era già in giro per il paese a spiegare la sua disavventura. Gli investigatori hanno comunque tenuto a stigmatizzare la sua imprudenza, nel trasportare in auto materiale adatto ad accendere fuochi, in un momento così delicato e viaggiando proprio nella zona potenzialmente più esposta al rischio d’incendi.