PESCARA – Aveva illuso il Pescara solo alcuni giorni fa. Stavolta invece, per di più contro un avversario modesto e in 10 per l’intera ripresa, un solo tiro in porta. Il gol annullato a Ferrari, allo scadere, passa decisamente in secondo piano. L’arbitro ha visto un tocco col braccio (dubbio) dell’attaccante ammonito per la seconda volta. Salterà la trasferta di Pesaro di mercoledì.
Malgrado la classifica deficitaria, la Fermana ha meritato il pareggio. Ha utilizzato le sue armi, ovvero l’aggressività e la fisicità. Ha fatto leva sull’organizzazione difensiva che, per inciso, il Pescara non ha mai avuto. Una partita sporca nella quale l’undici di Riolfo è stato in grado di chiudere tutte le linee di passaggio. In questi casi, per trovare spazi, la prima regola è muovere velocemente il pallone. E, invece, il solito possesso, sterile e improduttivo con poco movimento senza palla da parte dei singoli per smarcarsi.
Inoltre il Delfino continua a subire gol e fa una fatica immane a creare occasioni. A Fermo, con un uomo in più per 45′, il penalty del pareggio firmato da D’Ursi e un episodio estemporaneo, il tiro di Pontisso che ha timbrato la traversa. Nelle ultime tre gare una sola rete realizzata, peraltro su rigore. Se non entri in area, vincere diventa complicato. È quanto emerso contro Reggiana, Entella (diverse conclusioni sì ma da fuori) e Fermana.
Aumenta il ritardo dal terzo posto, -7 dal Cesena che, ieri, ha prevalso in casa sulla Vis Pesaro. Sono 13 i punti conquistati nel girone di ritorno, due in meno rispetto alle prime 8 giornate di campionato. Il saldo è già negativo. Dunque, nessun cambio di passo. Mercoledì prossimo 23 febbraio, di nuovo in campo. Sarà recuperata la terza di ritorno. Biancazzurri impegnati al “Benelli” di Pesaro. Fischio d’inizio alle ore 21,00.