PESCARA – Zemanlandia stavolta non è proprio pervenuta. Al di là dei limiti strutturali questa volta, non ci sono attenuanti. A Gubbio il Pescara ha steccato. Lacune tattiche e di gioco. Bocciate le scelte di Zeman. Centrocampo troppo leggero, soprattutto senza interdizione. Specie quando di fronte c’è una formazione come il Gubbio che, invece, fa dell’aggressività, della fisicità e dell’intensità le sue caratteristiche peculiari.
Al “Barbetti” il Pescara non ha saputo attaccare, non è riuscito a difendere, ha regalato opportunità e situazioni da gol. Ed è stato punito. La prima rete nasce da una palla persa in attacco da Merola. Ma poi sono tutti fuori posizione con una percentuale, è vero, di sfortuna. Sull’apertura sbagliata di Bumbu, Meazzi devia. Un assist involontario che Corsinelli sfrutta concludendo con un gran diagonale. Qui il Pescara accusa, rischia di subire il raddoppio a fine primo tempo e nella ripresa, in 16′, dal 51′ al 67′, incassa altri tre gol da censura. Errori individuali e di reparto.
Alla fine il Pescara ha perso l’ennesimo scontro diretto. Dopo Cesena, Torres, Carrarese e Perugia, a fare festa è il Gubbio con un 4-0 tanto clamoroso quanto ineccepibile. Martedì prossimo turno infrasettimanale. Ospite dei biancazzurri la Spal che ieri sera è tornata al successo (1-0) nel confronto interno con la Recanatese. Indisponibile Brosco causa squalifica. Fischio d’inizio alle 20,45.