ROMA – Il tasso di disoccupazione ad aprile è sceso di 0,2 punti al 12,4% dopo l’incremento registrato negli ultimi due mesi. Lo rileva l’Istat, spiegando che i disoccupati sono diminuiti dell’1,2% (-40.000 a 3.161.000). Nei dodici mesi il numero di disoccupati è diminuito dello 0,5% (-17 mila) e il tasso di disoccupazione di 0,2 punti.
Nel primo trimestre 2015 la disoccupazione è scesa al 13% (-0,6 punti percentuali sul I trimestre 2014) con il primo calo dal terzo trimestre 2011. Lo rileva l’Istat (dati non destagionalizzati) spiegando che la riduzione riguarda soprattutto il Sud (-1,2 punti). I disoccupati diminuiscono di 145.000 unità rispetto al primo trimestre 2014 (-4,2%). In calo di 1,6 punti ad aprile anche Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni), che si attestan ora al 40,9%. I giovani occupati aumentano del 4,1% su aprile 2014 (+37.000 unità) mentre calano i disoccupati (-5,5%).
Il tweet di Renzi:
Dati ISTAT: abbiamo 159mila occupati in più in aprile primo mese pieno di #jobsact. Avanti tutta su riforme: ancora più decisi #lavoltabuona — Matteo Renzi (@matteorenzi) 3 Giugno 2015
Continua poi a crescere il numero di occupati su base annua (+133 mila unità, +0,6%) nel primo trimestre del 2015. L’istituto di statistica spiega che l’aumento riguarda tutte le ripartizioni territoriali. Da gennaio sono in vigore sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato mentre a marzo è entrato in vigore il contratto a tutele crescenti.
È complessivamente in calo anche la disoccupazione nella zona euro: da 11,2% di marzo scende a 11,1%, mentre nella Ue-28 resta ferma a 9,7%. Secondo i dati diffusi da Eurostat il tasso più basso si registra in Germania (4,7%), il più alto in Grecia (25,4%) e Spagna (22,7%). In calo anche quella giovanile: nella zona euro passa da 22,6% a 22,3%, nella Ue-28 da 20,9% a 20,7%. Il dato più basso sempre in Germania (7,2%), Austria e Danimarca (10,1%), i più alti in Grecia (50,1% a febbraio), Spagna (49,6%), Croazia (45,5%) e Italia (40,9%).
Intanto l’Ocse ha promosso il Jobs Act: «Ha il potenziale per migliorare drasticamente il mercato del lavoro in Italia, riducendo le dualità e garantendo sussidi universali alla disoccupazione, aumentando così la condivisione dei rischi e migliorando notevolmente la rete delle garanzie sociali». L’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo ha però aggiunto che il tasso di disoccupazione resta elevato.