PESCARA – La sosta doveva servire per far risollevare la squadra. E invece così non è stato. Il Pescara dei primi due mesi e mezzo di campionato non c’è più. L’involuzione è profonda. È soprattutto di natura tecnico-tattica. L’aspetto psicologico è solo un effetto. Bisogna prendere atto che la squadra non è più compatta. È troppo aperta come in occasione del pareggio del Latina e continua a subire troppi gol.
Sono 15 le reti incassate nelle ultime 8 gare, dalla trasferta di Torre del Greco. Soltanto 8 nelle prime 13 partite. Un dato significativo e, nel contempo, preoccupante così come il magro bottino di appena 4 punti nelle ultime 7 sfide. L’ultimo clean sheet risale al match casalingo col Messina (1-0) dello scorso 13 novembre. È stata anche l’ultima affermazione all’Adriatico.
Rimettere a posto la fase difensiva diventa ora la priorità. C’è un terzo posto da proteggere e consolidare. La crescita nella proposta di gioco passa in secondo piano. Certamente il Pescara non sa gestire. Lo ha confermato anche col Latina. Ma se vinci 2-0 e non hai più le energie per chiudere la partita, devi essere organizzato e solido e non lungo e largo come è accaduto nella ripresa. Ora l’obiettivo resta uno solo: rialzare la testa quanto prima.