PESCARA – Massimo Ciarelli accusato dell’omicidio di Domenico Rigante, avvenuto a Pescara il primo maggio scorso, è stato riconosciuto da otto testimoni. “Tutti hanno collocato Ciarelli sul luogo del delitto. Quasi tutti hanno detto che era in possesso di un’arma”. Lo ha dichiarato ai giornalisti, al termine dell’incidente probatorio, l’avvocato Franco Metta, legale di Ciarelli. “Evidentemente – ha aggiunto l’avvocato De Marco – le foto sui giornali hanno potuto influenzare, questo non esclude che lui si trovasse sul posto. Non credo molto a questa ricognizione proprio perché è stata preceduta da troppe foto sui giornali”.
L’incidente probatorio, che si è svolto alla questura di Pescara, è stato richiesto dal pm Salvatore Campochiaro per cristallizzare le testimonianze e farle entrare direttamente nel processo. Al momento è in corso il riconoscimento dei quattro presunti complici di Massimo Ciarelli, i tre cugini Luigi, Angelo e Antonio e il nipote Domenico Ciarelli.