PESCARA – Peccato perché il Toro era una diretta concorrente per la salvezza. Peccato perché il secondo tempo del Pescara è stato all’altezza delle migliori prestazioni dei biancazzurri. Peccato perché ad inizio della ripresa Bjarnason si è mangiato un gol grosso come una casa. Peccato perché l’espulsione di Weiss è sembrata davvero esagerata. Peccato.
In sostanza con i se e con i ma non si raggiunge la salvezza. E infatti il Toro ha battuto, e con merito anche, il Pescara all’Adriatico con un secco 0-2. Dicevamo un primo tempo senza mordente per i padroni di casa, probabilmente uno dei più brutti visti quest’anno. Unica eccezione, uno sprazzo (ma solo uno) di Weiss con palla di poco a lato. Per il resto il Pescara è stato inesistente. Il Toro invece, ha giocato un’ottima prestazione e non ha caso ha chiuso la prima frazione di gioco con il doppio vantaggio: dopo soli quattro minuti ha realizzato Santana e al 41’ Cerci ha virtualmente chiuso i giochi.
Nel secondo tempo i biancazzurri sono entrati in campo con un’altra mentalità. Soprattutto l’ingresso di Casione e Abbruscato ha fatto la differenza. Fuori Jonathas (inesistente) e Nielsen. Da subito si è vista un’altra squadra, più propositiva, che sembrava tener testa al Torino con facilità. Vuoi la sfortuna, vuoi l’incapacità dei singoli, i biancazzurri non sono riusciti a metterla dentro. Bjarnason, come detto, ha fallito un gol fatto davanti la porta e a questo si sono aggiunte le espulsioni di Weiss e di Bergodi. E la gara si è chiusa li.
Proprio il tecnico in conferenza stampa ha detto chiaramente di non essere d’accordo sull’espulsione: “Ho solo detto che non ero d’accordo sull’ammonizione. Weiss non si è buttato. Non ho offeso nessuno e non ho detto nulla. Poi tra l’altro il tutto è stato sentito dal quarto uomo, perché l’arbitro era lontano”. “E’ giusto anche – ha aggiunto – che io mi prenda le mie responsabilità. Senza un approccio preciso alla gara non si va lontano. Fino alla partita con Fiorentina non c’erano stati scompensi. Appagamento? Non credo”.
Tornando all’occasione fallita da Bjarnason: “Rimane il rammarico per aver fallito un’occasione clamorosa. La partita poteva cambiare. Però rimane un primo tempo giocato senza determinazione. Non eravamo aggressivi. Vorrei sottolineare l’aspetto caratteriale da migliorare. Quando abbiamo giocato con cattiveria si è vista un’altra squadra. Dobbiamo lavorare dal punto vista mentale”.
Sui singoli, Bergodi ha le idee chiare: “Weiss si esprime sugli esterni, ma non mi sembra che abbia demeritato. La quadra può reggere le due punte più Weiss, però deve esprimersi con continuità e non rimanere fuori dal gioco. Ho inserito Cascione nel suo ruolo naturale e Abbruscato perché non riuscivamo e tenere palla li davanti. Bianche Arce deve migliorare gli automatismi e conoscere meglio il calcio italiano”.
Il tabellino:
Pescara – Torino 0-2
Marcatori: 5’pt Santana (T) 41’pt Cerci (T)
Pescara: Perin, Balzano, Bianchi Arce, Capuano, Modesto, Nielsen, Togni (30’st Vukusic), Bjarnason (1’st Cascione), Weiss, Celik, Jonathas (1’st Abbruscato). All. Bergodi
Torino: Gillet, D’Ambrosio, Glik, Rodriguez, Masiello, Brighi, Gazzi, Cerci (40’st Vives), Meggiorini, Barreto (31’ st Sansone), Santana (38’st Birsa). All. Ventura..
Arbitro: sig. Mazzoleni, coadiuvato dagli assistenti Schenone di Genova e Costanzo di Orvieto; addizionali Baracani e Candussio, IV Uomo sig. Grilli.
Ammoniti: Bianchi Arce, Modesto, Togni (P), D’Ambrosio, Masiello, Birsa (T)
Espulsi: al 37’ st Weiss per doppia ammonizione (entrambi i gialli per simulazione), Bergodi (all.Pe) per proteste al 37’.