PESCARA – Il Pescara più bello della stagione, senza ombra di dubbio. Annientata la capolista Benevento. Certo, è soltanto una partita, ma per ora sul piano tattico ( 4 – 3 – 2 – 1 ) Zauri sembra aver trovato la quadra. È stata la sua vittoria nella giornata più difficile. Non ha sbagliato nulla dalla formazione al piano partita. Borrelli, novità sostanziale e sorpresa dell’undici iniziale, ha ripagato la fiducia. Alla prima da titolare il classe 2000 ha impattato bene. Tra l’altro molto utile sui palloni alti in fase difensiva. Da sottolineare l’atteggiamento generale della squadra sin dalle prime battute.
Per tutta la gara i biancazzurri sono stati ordinati, compatti ma pronti a graffiare. Ripresa scintillante. Se al completo, centrocampo molto competitivo. Fondamentale, però, il rientro di Palmiero. L’ex Cosenza è il fulcro imprescindibile del gioco. Massimo due tocchi e la predisposizione a verticalizzare la manovra. Da trequartista, sgravato da vincoli tattici e, dunque, libero di esprimersi, Machin può sprigionare tutto il suo potenziale. Un mix di tecnica e corsa così come dimostrato in occasione del terzo gol. Senza dubbio la migliore prestazione in biancazzurro. Il guineano doveva compiere il salto di qualità sul piano mentale. È a buon punto. Dipende solo da lui.
Ora, però, serve continuità. A cominciare da martedì sera nel turno infrasettimanale, sul campo della Juve Stabia dell’ex Del Sole, reduce dal ko di La Spezia. Pensare di aver risolto tutto sarebbe imperdonabile. Fischio d’inizio alle ore 21.