LANCIANO – Sei persone sono state denunciate dai Carabinieri su disposizione della Procura di Lanciano, che hanno così eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere: Nino Di Berardinis, 43 anni, macellaio accusato dagli inquirenti di essere il mandante della rapina; Cristian Di Cioccio, 35 anni; Adamo D’Adamo, 43 anni; Franco Spinosa, 35 anni; per loro è stata disposta la custodia cautelare in carcere nella casa circondariale di Sulmona. Arresti domiciliari invece per Antonio Di Cioccio, 37 anni e Marco Spinosa, 31 anni. Tutti sono di Sulmona.
Le accuse sono di rapina e lesioni personali aggravate nei confronti di un allevatore lancianese di 40 anni e di suo cugino di 37. I fatti sono accaduti il 2 gennaio quando l’allevatore, che risiede a Palena, fu aggredito a Gamberale assieme a suo cugino da cinque sulmonesi. Il primo riuscì poco dopo a sottrarsi all’aggressione, mentre sul posto rimase il cugino che ebbe la peggio riportando in seguito trauma cranico, toracico e frattura del naso provocati da bastonate, oltre al furto del cellulare e del portafogli contenente 200 euro; ma gli stessi erano convinti che la vittima fosse invece in possesso di 20mila euro, esistenti sì, ma in possesso del padre dell’allevatore, che avrebbe dovuto raggiungere il posto dell’incontro in un secondo momento.
Il mandante della rapina era un macellaio di Sulmona, indebitato con il commerciante aggredito e con altri del settore, che per estinguere i suoi debiti pensò bene di organizzare telefonicamente l’incontro ed assoldare i picchiatori per impossessarsi dell’alta cifra che l’allevatore avrebbe dovuto avere quel giorno con sé, come probabile guadagno di precedenti transazioni commerciali e soprattutto per concludere il fissato “affare”.