CAPISTRELLO – Il sindaco di Capistrello, Francesco Ciciotti, un ex consigliere comunale e il responsabile dell’area tecnica del Comune sono finiti ai domiciliari. L’inchiesta della Procura di Avezzano è relativa a presunti appalti truccati, che coinvolgerebbe altre sette persone, tra imprenditori e liberi professionisti.
Cinquanta carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo, assieme ai militari delle Compagnie carabinieri territorialmente competenti, nelle province di L’Aquila, Roma, Firenze e Potenza, stanno dando esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Avezzano, nei confronti di 10 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa aggravata e falsità ideologica commessa dal p.u. in atti pubblici.
Nei confronti di altri 7 indagati, imprenditori e liberi professionisti, il GIP ha emesso la misura cautelare della sospensione dall’esercizio delle attività professionali per la durata di mesi 12. Sono in corso perquisizioni presso gli uffici comunali di Capistrello. Le indagini, condotte dai Carabinieri a partire dal secondo semestre del 2017, si sono concentrate sull’operato degli amministratori comunali del Comune di Capistrello facendo emergere, riferiscono gli investigatori “gravi irregolarità” nell’affidamento di incarichi e servizi pubblici, in quanto, dalle risultanze delle indagini “venivano sistematicamente violate le norme di trasparenza e imparzialità per soddisfare interessi privati, con il risultato di realizzare un vero e proprio mercimonio della funzione pubblica”.
In particolare, sarebbe stato accertato come il sindaco di Capistrello e i responsabili dell’area tecnica e amministrativa, “avrebbero agevolato e indirizzato, in favore di imprenditori e professionisti compiacenti – riferiscono i Carabinieri – l’affidamento di diversi lavori pubblici per la progettazione, ristrutturazione e riqualificazione di beni comunali, tra cui il Palazzo Municipale, scuole comunali, riqualificazione viaria e il cimitero nuovo”.
Nell’ambito delle investigazioni è stato anche documentato che il bando per la nomina a tempo determinato di un responsabile a cui affidare il settore dei lavori pubblici sarebbe stato pilotato per favorire l’assunzione di un professionista vicino all’amministrazione in carica; i pubblici amministratori indagati avrebbero posto in essere una procedura illegittima per la proroga degli affidamenti, ad alcune cooperative sociali, dei servizi di pubblico interesse.