
PESCARA – I Maya avevano previsto la fine del mondo. Niente di più sbagliato. C’è stato addirittura un vero e proprio miracolo. Lo ha realizzato Romulo Togni al ’95 con una punizione magistrale alla “brasiliana”. Nessuno ci sperava più. La partita dopo un netto predominio del Catania si era incanalata sull’1-1. I giocatori già stavano pregustando l’atmosfera natalizia, quando il brasiliano indovina l’angolo giusto, alla sinistra di Andujar. Una punizione, a dirla tutta, non irresistibile. Sembrava quasi un pallonetto. Eppure la palla è magicamente entrata in rete tra lo stupore e la gioia dei pochi (circa diecimila) e infreddoliti spettatori presenti sugli spalti dell’Adriatico.
E così si tocca quota 17 punti, ad una giornata dal giro di boa del campionato. Stroppa aveva pronosticato una quota salvezza sotto i 40 punti e in effetti dovrebbe essere così. Il Pescara allo stato attuale sarebbe matematicamente salvo. Anzi, seppur con una gara in più giocata, si mette alla spalle nientemeno che cinque formazioni ben più blasonate: Torino, Cagliari, Palermo, Genoa e Siena.
Ma non è tutto oro quel che luccica. Dietro questa vittoria “miracolosa” si celano aspetti determinanti da prendere in considerazione. Innanzitutto sul piano del gioco il Catania si è dimostrato nettamente superiore con un possesso di palla pressoché costante. I siciliani hanno impostato il gioco per tutta la gara meritando ampiamente non solo il pareggio, ma probabilmente anche la vittoria.
Bergodi, soprattutto nel finale, era a dir poco infervorato con i suoi. Errori a ripetizione in tutti i reparti. A cominciare da Perin, che si è dimostrato incerto in più di un’occasione. La difesa resta la più bucata del campionato e si vede. Oggi è riuscita a fermare le azioni del Catania, soprattutto per demerito degli ospiti. A centrocampo non ha brillato come nelle precedenti partite l’islandese Bjarnason, che comunque si è limitato a svolgere il suo compitino, così come Nielsen. Togni, miracolo a parte, conferma di trovarsi bene con gli schemi di Bergodi. Messo da parte prima in serie B e poi da Stroppa nella prima parte del campionato, adesso è diventato il leader del centrocampo pescarese e, nonostante lo scetticismo generale, i risultati sono più che positivi. In attacco si registra ancora la consueta sterilità degli attaccanti: Abbruscato si è limitato a fare sponde continue ma non è mai riuscito a centrare la porta. Buona invece la prova di Weiss, l’unico che riusciva a creare “scompiglio” nella retroguardia avversaria. Buona anche la prova di Celik, impiegato in attacco a fianco di Abbruscato. Sua la rete che ha aperto le segnature e sue anche le azioni più pericolose dei biancazzurri.
Bergodi in conferenza stampa è apparso visibilmente “euforico” per il risultato, ma in cuor suo sa che c’è davvero molto da fare: “La squadra ha lottato fino alla fine. Se sei tenace e coraggioso alla fine il risultato lo porti a casa”. Poi sollecitato sui singoli, ha espresso alcune riflessioni che hanno confermato quanto si è visto dagli spalti: “Celik ha fatto una prestazione importante nonostante ha avuto poche chances. È un giocatore veloce che ha qualità tecniche. Togni, invece, è da qualche partita che sta giocando, dopo che era rimasto ai margini e i suoi meriti stanno metà e metà. Io gli ho solo dato fiducia, ma lui sa quando deve fare le sue giocate”. Sulla sostituzione di Weiss, Bergodi dice di aver inserito Caprari soprattutto per la sua freschezza, avendo i due praticamente le stesse caratteristiche. In generale il mister rimarca che bisogna andare avanti giorno dopo giorno. “Adesso – conclude – con 17 punti possiamo fare un Natale tranquillo”.
Il tabellino:
Pescara: Perin, Capuano, Bjarnason, Abbruscato, Celik, Modesto (25′ st Zanon), Balzano, Weiss (34′ st Caprari), Nielsen, Togni, Terlizzi. A disp: Pelizzoli, Zanon, Crescenzi, Soddimo, Bocchetti, Brugman, Colucci, Quintero, Caprari. All. Bergodi
Catania: Andujar, Spolli, Almiron, Legrottaglie, Lodi, Marchese, Izco, Gomez (30′ st Morimoto), Castro, Alvarez, Barrientos. A disp: Frison, Potenza, Rolin, Bellusci, Morimoto, Paglialunga, Augustyn, Ricchiuti, Keko, Terracciano, Capuano C., Doukara. All. Maran
arbitro: Romeo di Verona (Rubino di Salerno-De Pinto di Bari; la Rocca di Ercolano; Peruzzo di Schio-Cervellera di Taranto)
reti: 23′ pt Celik, 36′ Barrientos, 95′ Togni
note: ammoniti: Celik, Barrientos, Togni, Caprari