Indistruttibile è quella terra che sa parlare di sé. Terra d’Abruzzo, temperamento forte, ironia sanguigna, come il suo parlare. Dunque, carattere roccioso, tremante per un sorriso, incrollabile ai terremoti. E’ la terra che si racconta, che fa poesia, che esalta i suoi artisti, le sue menti migliori, è quel continuo flusso di emozioni e brividi che di attimo in attimo generano a nuova vita un Abruzzo ferito, umiliato, apparentemente fragile, ma violento nel suo rinascere, ancora e sempre.
E tutto questo è il corto “La buona terra”, breve film, struggente nel suo elegante lirismo, trascinante di malinconia, ma travolgente di rinascita.
Girato interamente in Abruzzo, la produzione si è avvalsa solo di maestranze tutte locali, in sinergia con Salvatore Severo, presidente dell’Associazione Rete Sicurezza Solidale e con le collaboratrici Grazia Ferramosca, e Donatella Cardone. L’idea è nata da quello splendido vulcano che si dipinge nel volto di Viviana Bazzani, autrice della sceneggiatura, che da par suo, ha dato vita al film.
Con la regia geniale di Davide Desiderio, hanno dato voce e fisicità attori abruzzesi, tutti professionisti. Ben conosciuti nel panorama artistico, Claudio Collevecchio, Francesco Di Rocco, Gianni di Clemente, Piero Montesi, il piccolo Davide Perna, e la meravigliosa Clarissa Leone. Un ringraziamento va anche al giovanissimo Davide Dinisio, assistente alla regia,promettente cineasta.
E allora, quest’Abruzzo che non si arrende, non piange sulle sciagure inferte dalla natura, ma come un gigante ferito e mai domo, si offre al mondo, portando il suo messaggio irruento di vita che va oltre il dolore, facendone bandiera di orgogliosa battaglia contro la morte. Un popolo che crede in sé stesso non si arrende. Questo è il sintesi il messaggio de “La buona terra”.
Il film è tra i primi 15 finalisti su ventimila partecipanti al concorso “Edinburgh Indie Film International Festival” ( a fronte dei circa diciottomila dello scorso anno). Altro capolavoro di Viviana, milanese d’Abruzzo…e a breve la sua consacrazione internazionale. Un regista inglese l’ha chiamata per scrivere una storia, un film.
URANUS