PESCARA – Raccontava la sua versione dei fatti l’ex manager della Asl di Chieti Luigi Conga, imputato nel processo Sanità. Ad un tratto, però, da una porta laterale dell’aula è entrato l’ex titolare di Villa Pini Vincenzo Angelini: “Buongiorno signor presidente, oggi è la sagra. Di fronte a tante menzogne devo rilasciare una dichiarazione spontanea”. Ma il presidente del collegio Carmelo De Santis lo ha subito interrotto ribadendogli di non essere a teatro. E così l’imprenditore si è seduto al suo posto ad ascoltare la deposizione di Conga.
A far infervorare Angelini è stato proprio il racconto che Conga stava facendo. Parlava di come aveva conosciuto Angelini e del suo comportamento. “Quando diventai manager della Asl di Chieti Angelini mi piombò nell’ufficio aprendo la porta e poi ho dovuto cambiare la serratura”, ha detto l’ex manager. “Andava sempre in giro alla Asl e i miei dirigenti mi venivano a chiamare dicendomi di togliergli dai piedi Angelini. Un giorno piombò anche a casa mia quando non c’ero. Era una violenza psicologica”, ha detto Conga aggiungendo, poi, “di non aver mai denunciato i fatti”.
Angelini che, per Conga, avrebbe detto tutte bugie e fantasie fino a quando l’ex manager della Asl ha chiesto anche al presidente De Santis: “Chiedo un confronto davanti ai giudici con Angelini, ho da fargli 10 domande”. E l’imprenditore dal suo posto ha urlato: “Io solo una”. Un udienza particolare insomma, quella odierna, a cui non ha partecipato l’ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco. Conga, interrogato dal suo avvocato Cristiana Valentini, è stato ha parlato per ore respingendo le accuse di aver preso tangenti da Angelini: “Non sono dazioni ma prelievi e quando Angelini mi dirà il giorno e l’ora allora mi difenderò. Gli ultimi miei anni sono tutti schedati”, ha aggiunto, “sono in grado di dire dov’ero e cosa ho fatto in un determinato giorno”.