L’AQUILA – Sono quattro le persone indiziate di traffico internazionale di armi. Tra queste Andrea Pardi, di Sulmona, già coinvolto in un’inchiesta simile. Tutti sono accusati anche di traffico internazionale di materiale ‘dual use’, di produzione straniera.
Si tratta di tre italiani e un libico accusati di aver introdotto, tra il 2011 e il 2015, in paesi soggetti ad embargo, quali Iran e Libia elicotteri, fucili di assalto e missili terra aria. Il tutto in assenza delle necessarie autorizzazioni ministeriali. Il fermo è stato eseguito dal Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Venezia, su ordine della Dda di Napoli, nelle province di Roma, Napoli, Salerno e L’Aquila.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini i 4 vendevano eliambulanze in Iran e Libia, che poi venivano trasformati in elicotteri da guerra.Violando, poi, l’embargo internazionale riuscivano a far arrivare nei due Paesi fucili d’assalto, missili terra-aria e missili anticarro, prodotti dai paesi dell’ex blocco sovietico.
Tra i 4 vi sarebbe anche una coppia italiana convertita all’Islam: agli atti dell’inchiesta anche una foto in cui la coppia è in compagnia dell’ex premier iraniano Ahmadinejad. Sono Mario Di Leva, convertito all’Islam con il nome di Jaafar, e Annamaria Fontana i coniugi di San Giorgio a Cremano fermati dal Gico di Venezia nell’ambito delle indagini su un traffico internazionale di armi con Libia e Iran. Figura anche l’amministratore delegato della Società Italiana Elicotteri, Andrea Pardi, già coinvolto un un’altra inchiesta su traffico di armi e reclutamento di mercenari tra Italia e Somalia, tra i quattro destinatari dei provvedimenti di fermo. L’ultima misura cautelare riguarda un libico, attualmente irreperibile.
Era l’aprile del 2016 quando i media nazionali parlavano degli intrighi internazionali che vedevano protagonista Pardi. Finito sui giornali per aver malmenato il giornalista di Report Giorgio Mottola, Andrea Pardi è il boss della Società italiana elicotteri. Un’azienda di famiglia, con sede all’aeroporto dell’Urbe a Roma, che gode di buoni rapporti commerciali con Agusta Westland, della “famiglia” Finmeccanica.
Tra i consulenti di Pardi, fino al gennaio 2014 c’era l’ex capo dell’ufficio commerciale di Finmeccanica: Paolo Pozzessere. Tra le sue mani sono passati i contratti miliardari che il colosso di Stato ha stipulato in tutto il mondo. E di business voleva parlare l’iraniano Max Hashemi quando la mattina del 10 febbraio 2015, finanzieri e Fbi, lo filmano, al civico 285 all’Urbe, mentre entra negli uffici di Pardi.
Su di lui anche la procura di Napoli indaga sempre con la stessa ipotesi: vendita di elicotteri “dual use” a Paesi stranieri sotto embargo. I finanzieri e i detective americani stimano anche il valore dell’accordo tra gli iraniani e l’italiano per i cinque elicotteri: 20 milioni di euro.